E’ tra le fotocamere più controverse degli ultimi anni.
Molti ne conoscono pregi e difetti senza averla mai avuta tra le mani, alcuni l’hanno rivenduta dopo una settimana di utilizzo, tanti sono oggi i possessori felici, nonostante il prezzo relativamente elevato.
In sintesi tutti dicono che: “o si ama o si odia”.
Parliamo ovviamente della Nikon DF, che con il suo aspetto retrò, ha conquistato tanti appassionati e diversi professionisti.
Iniziamo col dire che la fotocamera viene venduta in due differenti colorazioni, “black” o “silver” in confezione solo body o abbinata ad una rivisitazione estetica del 50mm AF-S f1.8G.
Questo è un breve elenco delle critiche rivolte a questa macchina fotografica: impugnatura non ergonomica, ghiera secondaria dei diaframmi scomoda, mancanza del doppio slot per la scheda di memoria e alloggiamento scheda nello stesso sportello della batteria, puinti di messaa fuoco concentrati al centro del fotogramma.
Devo dire che potrei capire il primo punto, ma gli altri, davvero possono far scartare una fotocamera a priori?
Ecco invece cosa ho pensato le prime volte che ho visto la DF in rete: “non so se fa anche le foto, ma è anche un bell’oggetto di design”.
Successivamente, appena avuta tra le mani, il primo approccio mi lasciò un po’ perplesso, infatti, montando il 24 – 70mm f2.8 Nikon, devo dire che sentivo il tutto un po’ sbilanciato in avanti, a causa del peso dell’ottica, perché ricordiamolo, il corpo della DF in tutto pesa 760 grammi.
In realtà, usandola con ottiche fisse e comunque leggere, diventa una gioia portarsi in giro un oggetto dal peso complessivo inferiore al chilogrammo e si è invogliati a farla uscire di casa anche in quelle occasioni nelle quali in genere reflex più ingombranti resterebbero nell’armadio.
Quindi, si iniziano ad apprezzare la qualità di immagine data comunque dal sensore da 16 megapixel ereditato dalla Nikon D4, il tutto accompagnato dalle altre caratteristiche che avevamo già saggiato con la D600/D610, prestazioni comunque di tutto rispetto.
Scendendo nei dettagli, sono stato conquistato da questa fotocamera, anche il bilanciamento del bianco automatico in linea di massima è abbastanza equilibrato rispetto ad altre Nikon che ho provato, stesso discorso anche per l’esposimetro.
Tutto si traduce in un’ampia gamma dinamica ed una resistenza al rumore ad alti iso che permette tranquillamente di usarla in ambienti con poca luce scattando anche a 6400 iso ed oltre, avendo comunque immagini di qualità (chiaramente quando non si può ricorrere all’uso del cavalletto per lunghe esposizioni).
Personalmente le cose che avrei preferito un po’ differenti dalla DF in commercio sono le seguenti:
possibilità di formattare le schede senza entrare nel menu, un sensore da 24mp e un prezzo un po’ più basso, considerando che non ha la possibilità di fare riprese video (cosa che a me non dispiace, ma a questo prezzo…), un AF un po’ più preciso quando c’è poca luce.
Poi è da apprezzare la possibilità di poter utilizzare anche ottiche Pre-AI, tutte manuali, ma in questo caso Nikon ha fatto le cose a metà, non mettendo tra gli accessori optional della casa un vetrino di messa a fuoco con immagine spezzata per facilitare il manual focus.
Chi non volesse usare la rotella dei tempi posta sulla calotta, può semplicemente posizionarla su “1/3 Step”, così da poter utilizzare la ghiera principale esattamente come si è abituati su tutti i corpi digitali della casa.
Quindi la Nikon DF non si ama o si odia, ma si ama e si odia al tempo stesso, che poi è quanto accade quotidianamente in qualsiasi rapporto.
Per il resto, non saprei se definirla “di nicchia”, se è adatta a “progetti personali” (come la descrivono in tanti), posso però affermare che nell’era in cui viviamo, dove ogni sei mesi ogni casa sforna l’aggiornamento del modello presente sul mercato, questo è uno dei modelli più longevi degli ultimi anni.
Aggiungo che il prezzo del nuovo è rimasto alto, stesso discorso per le quotazioni dell’usato, che è comunque raro da trovare.
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